Il 1968 fu un anno di cambiamenti per la gamma di amplificatori Fender. I modelli erano già una pietra miliare in termini di suono, ma hanno visto la luce del giorno in un look nuovo e fresco. Quando parli del Vibrolux "Silverface", di solito intendi esattamente questo amplificatore per riverberi Vibrolux.
Il riverbero 68 Custom Vibrolux rivive proprio questo periodo in cui Silverfaces era presente su ogni linea posteriore. Con il loro suono chiaro e potente tubo, completato da riverbero a molla e vibrato, sono ancora la misura di tutte le cose per molti chitarristi di oggi. Anche i profani combinano il suono classico di questi tempi con il pannello di controllo argentato lucido di un Silverface.
Nel riverbero Custom 68 Vibrolux Reverb il canale "Custom" dispone di un Bassman- ToneStack modificato. Chitarrista moderno di oggi trova ancora più flessibilità e lavorare con pedali d'effetto è un piacere.
Caratteristiche: Potenza: 35 Watt RMS in tubi da 4 Ohm: Tubi scanalati (4x12AX7, 2x12AT7, 2x6L6) Altoparlanti: 2x10" Celestion TEN 30 Dimensioni LxAxP: 619 x 460 x 245 mm Peso: 18,9 kg con 2 pedali e coperchio di protezione
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Il Fender 68 Custom Vibrolux Reverb si è rivelato un amplificatore stupendo, oltre le mie aspettative.
Suono da più di 50 anni e posseggo vari amplificatori, compresi un Fender Twin Reverb II, un Vox AC30C2, un Fender Super 60, tutti ottimi anche per il Jazz che è il genere che suono in questo periodo, cercavo un amplificatore più leggero che però potesse esprimere i timbri che ho in testa e l’ho trovato.
Il timbro è bellissimo e caratterizzato da una emissione sonora “ampia” e “spaziale”, i due coni da 10” “porgono” il suono con garbo e precisione, “riempiono” facilmente la stanza.
Gli amplificatori con un solo cono, di qualunque diametro, non hanno questa caratteristica nell'emissione sonora.
Non ho sentito la mancanza del controllo dei toni medi, il suono della chitarra si amalgama con gli altri strumenti pur rimanendo ben distinto e discernibile.
L’ho suonato con vari tipi di chitarre (solid body, semi-hollow body, archtop hollow body) e sono sempre riuscito a trovare facilmente la regolazione dei controlli necessaria a produrre i suoni che avevo in testa di volta in volta.
Con il volume, fino ad ora, non sono mai andato oltre una regolazione di 4 e mezzo, dire che ha una potenza di 35 watt non rende merito alla capacità musicale dell’amplificatore, il suono riesce a rimanere limpido e pulito anche ai volumi eventualmente elevati necessari per coesistere con batteristi particolarmente “potenti” o sezioni di fiati troppo fragorose.
Non ho neanche sentito la mancanza del controllo di guadagno (gain + master volume), nel Jazz degli anni 50 e 60 è raro sentire saturare l’amplificatore della chitarra.
Il suono che si ottiene spingendo l’amplificatore a saturare “naturalmente”, con il volume oltre 5 e senza alcun pedale, è molto bello ma il livello di pressione sonora è troppo elevato per il genere che suono in questo periodo.
Comunque, per curiosità, ho provato ad usare l’amplificatore con le mie due pedaliere e non ho avuto alcun problema, sia con le saturazioni, sia con le modulazioni, nessun problema con nessun pedale.
L’uso di un overdrive permette di avere suoni saturi senza spingere il volume a livelli assordanti, ma il coinvolgimento “fisico” è meno esaltante.
A mio giudizio il Fender 68 Custom Vibrolux Reverb è un ottimo amplificatore, un acquisto consigliabile.
L’unica cosa contestabile è la scelta di far funzionare il tremolo solo con il pedale inserito, il riverbero funziona anche senza il pedale, il tremolo no.
Per questo ho dato 4 stelle alla voce “Operazione”.
Ho risolto il problema inserendo nella presa del pedale un jack stereofonico in cui ho cortocircuitato a massa la punta, in questo modo il tremolo ed il riverbero si “spengono” azzerando il relativo potenziometro, in caso di necessità posso sempre collegare il pedale.